Gianni Nappa - Ricerche e sparimantazioni d'Arte Contemporanea di Remo Romagnuolo

Vai ai contenuti

Menu principale:

Critici e giornalisti
 
Emozioni tra realtà e fantasia

 L’arte affronta da sempre il duro e grato compito, al tempo stesso, di riuscire ad essere interprete dei cambiamenti che la società vivrà, con gli artisti come Romagnuolo che da anni sondano sperimentalmente, il dato oggettivo naturalistico cercandone la chiave sensibile più profonda, che sappia coniugare il “sentimento” dell’artista e le istanze moderne del rimando. Lungo il suo percorso, che dagli anni ’60 in modo discontinuo, lo vede affrontare la pittura e le sperimentazioni seguendo un suo istinto proiettato alla ricerca di una forte impronta interiore, produce opere negli anni ’70 con una sua visione forte che passa attraverso l’utilizzo di materiali diversi e tecniche pittoriche di ricerca con esiti notevoli e con una figurazione di contenuto ed impegno.
 
Un dato può spiegare l’anima dell’artista: la purezza. La voglia di misurarsi con il mondo circostante, di carpirne i segreti e rilanciarne la comprensione collettiva, operando un continuo studio appassionato delle tecniche e foraggiando la propria esperienza con continui schizzi; eppure la voglia di creare una propria cifra riconoscibile, il sentimento forte e l’amore verso la pittura, una costanza del fare arte che ne condisce gli ultimi anni, traendo spunto proprio dalla sua purezza, hanno condotto Romagnuolo a superare la paura di essere interprete di una propria, sentita identità artistica.
 
Le ultime opere sono il risultato di un lavoro meticoloso di indagine analitica dell’astrazione che con il carico delle nuove tecnologie parevano togliere spazio alla figurazione; con una ispirazione creativa, figlia dell’applicazione, Remo Romagnuolo aggancia una sua cifra, un suo linguaggio contaminato e contaminante che si inscrive nella nuova figurazione e che sa mescolare le esperienze degli ultimi 50 anni, suo bagaglio artistico, riuscendo in un sol colpo a creare una doppia dimensione di espressione; due piani tra realtà e pensiero, tra pieni e vuoti, a esprimere l’emozione del ricordo e l’affermazione di un bello superiore, a superare le immagini di un mondo balordo, che Romagnuolo fonde con l’astrazione e i colori.
 
Opere belle e dal fascino di una novità di composizione, dove l’anima dell’artista si affaccia a tratteggiare i temi, ma gli occhi e i cuori degli spettatori avranno il compito di sondarne la forza emotiva e la bellezza.
 
Un artista che ha compiuto il suo percorso di sperimentazione e che trova la sua identità, non solo tecnica, che ne svilirebbe l’esito –  è proprio la sua nuova “visione” di pittore attento e sensibile che sa coniugare il dato filosofico con quello tecnico, il dato umano con quello della grandezza della natura, il dato fantastico con la cruda realtà; il tutto racchiuso con essenzialità compositiva in opere uniche, ben congeniate e soprattutto ben fatte e si sa che la bellezza è pur sempre il dato dell’arte che deve saper indicare una nuova via alla società tutta.
 
Romagnuolo la indica con i suoi lavori, anche con la coscienza di essere interprete dei drammi e delle bellezze dell’umanità.
 
                                                                                                             
Gianni Nappa





 
 
Copyright 2015. All rights reserved.
Torna ai contenuti | Torna al menu